Vi è mai capitato di ascoltare una canzone ed emozionarvi, avere brividi e sperimentare una sensazione di profondo benessere? Di sentire un motivetto e non riuscire a togliervelo dalla testa? Di associare sensazioni particolarmente piacevoli o sgradevoli ad una melodia?
E se vi è successo… vi siete domandati il perché?!
In ogni tempo e luogo la musica ha sempre giocato ruoli importanti; semplice melodia o con accompagnamento vocale, ha il potere di trasportare lontano, evocare emozioni, immagini, sensazioni… A seconda degli strumenti, del ritmo e delle parole usate ha il potere di favorire la meditazione, donare pace e tranquillità, oppure carica ed energia fino addirittura a facilitare stati di agitazione psicomotoria e trance.
Non stupisce dunque che fin dalle epoche più antiche la musica sia stata utilizzata come terapia, partendo dagli sciamani, passando per pensatori greci e arrivando a medici e psicologi di oggi; gli stessi Platone e Aristotele erano convinti che le arti del ritmo contribuissero a migliorare la calma interiore, la serenità e la morale.
Oggi il potere del suono sul nostro stato di equilibrio psico-fisico è indiscusso, e il filone che si occupa di benessere connesso alla musica è la musicoterapia, utilizzata anche in campo medico e psicologico in associazione ad altre tecniche terapeutiche.
Siamo immersi in un mondo ricco di ritmi e suoni prima ancora di nascere: un feto nella pancia della mamma già percepisce i suoni, primo fra tutti quello del cuore materno, che rimarrà come un’impronta, un primo ritmico ricordo che lo accompagnerà inconsapevolmente per tutta la vita.. poi arriva la voce della mamma, e dopo la nascita quella dei cari, le musichette dei carillon, i suoni dell’ambiente domestico e così via..
Ad ogni suono viene associato un ricordo, una sensazione, una persona, così che nel corso di tutta la vita, riascoltando un ritmo o una melodia familiari il ricordo quasi inconsciamente si riaccende.
Ma c’è di più! La neuroscienza ha scoperto che la musica agisce direttamente sul nostro cervello, attivando aree cerebrali che regolano il ritmo cardiaco, la pressione sanguigna, la respirazione e così via (Daneil J Levitin, ‘Life Soundtracks’). La musica ci aiuta a ridurre lo stress abbassando il livello di cortisolo, e facilita il buon umore e la sensazione di benessere alzando i livelli di endorfine e regolando quelli di dopamina.
Come utilizzare dunque la musica per rilassarsi?
Diversi studi dimostrano come aumentando il ritmo della musica, aumentano anche il ritmo respiratorio, cardiaco, la pressione arteriosa e la velocità del flusso di sangue nel cervello. Per ottenere l’effetto distensivo e rilassante, sono dunque preferibili melodie lente, come la musica classica indiana, che viene usata non a caso per favorire il rilassamento e la meditazione.
Buon rilassamento a tutti!
dott.ssa Jennifer Dosio.